Nel 2016 a Heidelberg, in Germania, si svolse il Lady * fest, un festival femminista. Il festival che prevedeva workshop, conferenze e opere d’arte, aveva inizialmente previsto di includere argomenti come “clitoride” e “masturbazione” come parte della loro mostra d’arte, ma i documenti di protocollo dell’ultimo incontro di pianificazione spiegarono che la clitoride era “problematica”, perché si riferisce all’anatomia femminile.
Gli organizzatori del festival dichiararono che il lady * fest avrebbe dovuto includere tutti, non solo “certi gruppi”, cioè quelli provvisti di clitoride. Lady * fest sostenne che la loro politica consisteva “nell’essere sensibile verso tutti i generi” e che essere consapevoli di come l’anatomia femminile offende le persone avrebbe fornito “uno spazio più sicuro per tutti gli esseri umani”.
Naida Pintul, femminista radicale ed ex organizzatrice di Lady * fest che vive ad Heidelberg, fu critica nei confronti di questa decisione. Mi disse via e-mail: “L’anatomia femminile è diventata un tabù”.
“Questa è una versione postmoderna dello stesso vecchio odio verso i corpi femminili e la loro biologia. Ancora una volta, non dovremmo parlare della realtà e delle conseguenze di avere organi riproduttivi femminili “.
Inizialmente, furono create cupcakes a forma di vulva come un’attività per celebrare e destigmatizzare l’anatomia femminile. Questo evento è stato annullato dai pianificatori del festival per il fatto che le cupcakes a forma di vulva non erano “inclusive” verso le identità di tutti.
Allo stesso modo, lo Scripps College è stato costretto ad annullare il loro “progetto vulva” l’anno scorso, un evento che invitava le donne a creare cupcakes a forma di vulva, in quanto le cupcakes erano considerate “violente verso le donne trans”.
Lady * fest considerò l’idea di creare cupcakes “gender star” (*) per sostituire quelle a forma di vulva. (“gender star” si riferisce ad un asterisco che comunica che la categoria include chiunque si identifichi con esso.)
Lady * Fest stessa usa un asterisco nel suo nome ufficiale. Ma, date le circostanze, l’asterisco non sembra così inclusivo. Piuttosto, sembra più una dichiarazione che recita: “Lady * Fest (* escluse le donne con offensive vulve e clitoridi).
– Susan Cox